I diari di bordo

mercoledì 10 luglio 1985

ALDABRA UN’ ISOLA UNICA AL MONDO

  Quando stanchi della stressante vita cittadina progettiamo un’evasione, la nostra fantasia traccia il contorno di un’isola, magari di un atollo disabitato, ricco di pesci di palme e di uccelli, lontano dal mondo, riscaldato dal sole dei tropici.
Aldabra , nel cuore dell’oceano Indiano a Sud—Ovest di Mahé, 390 km a Nord—Ovest del Madagascar e 650 Km a Est del continente africano è tutto questo ma é anche qualcosa di più. Difficile da raggiungere, priva di porti naturali, circondata da dirupi profondamente scavati alla base, e sovrastati da una macchia impenetrabile e da rocce taglienti è rimasta, dalla notte dei tempi, incontaminata dall’uomo. Al di la dell’interesse che può provare il profano che ama la natura, l’isola è una risorsa di incalcolabile valore per la scienza.

Nel 1966-67 l’isola corre il serio pericolo di diventare una base militare britannica. Il progetto non ha seguito grazie alla mobilitazione dell’opinione scentifica mondiale,dopo di che la responsabilità della gestione dell’atollo è assunta dalla Royal Socety di Londra. Dopo che l’atollo é incorporato nella nuova Repubblica delle Seychelles, la responsabilità passa al nuovo stato che nel 1979 crea un apposito ente: la "Seychelles Islands Foundation".


Questo ente che ha lo scopo di conservare l’integrità del le più lontane isole della Repubblica gestisce in modo particolare Aldabra che deve la sua particolarità unica sopratutto alla mancanza di interferenze umane. Un altro importante passo nel processo di protezione dell’isola é fatto nel 1982 con il riconoscimento da parte dell’UNESCO di Aldabra come :"WORLD HERITAGE PROPERTY"

Allla "Seychelles Island" per i permessi
Le notizie raccolte su Aldabra a Victoria, capitale dell’isola di Mahé ci stimolano sempre di più anche se abbiamo ancora molti dubbi per quanto riguarda la navigazione, l’atterraggio e la possi bilità di ottenere i necessari permessi.

L’equipaggio è composto dal sottoscritto e da una coppia milanese: Carmen e Carlo Corbetta. Cerchiamo sopratutto di sapere qualcosa di più sulla sicurezza dell’ancoraggio, ci sembra impossibile che non si possa entrare nella laguna, una delle più grandi del mondo, tanto grande da contenere l’intera isola di Mahé. Poi ci diamo da fare per il permesso. Un compito della Fondazione è anche quello di rendere disponibile l’atollo per lo studio continuato a lungo termine delle strutture e delle funzioni di piante ed animali della comunità.. ."potremmo presentarsi come studiosi ma preferiamo dichiarare solo il nostro interesse ed il nostro profondo rispetto per la natura, e la nostra sincerità è premiata perché il permesso ci viene concesso.

Il permesso é firmato da Mister Linsay Chong Seng un cinese nato a Victoria e laureato in botanica a Londra, che ci tratta molto affabilmente e con gran disinvoltura ci prega, ma sembra una condizione, di portare dei viveri ai ricercatori della Stazione di Aldabra.
Così carichiamo sul Falconera il nostro s1oop di 13 metri, 100 chili di riso, due sacchi di farina per il pane, un sacco di zucchero, olio per motore fuoribordo, scatole di pelati, olio commestibile, sigarette, medicinali, strumenti per la stazione meteorologica e un sacco di posta che da mesi giaceva all’ufficio della capitale.

La navigazione - isole Amirante
Partiamo il 5 maggio alle 11,30 locali dopo aver fatto rifornimento di acqua e viveri ed espletato le formalità doganali. Il caldo opprimente é mitigato da qualche provvidenziale acquazzone. Predomina l’aliseo di SE che soffia a 12 nodi. Onda lunga e piovaschi preceduti da rinforzi di vento caratterizzano la navigazione fino à Desroches dove diamo fondo ben protetti a N-NW dell' isola. La notte é tranquilla. Il rollio iniziale, poco gradito alla Carmen che ha un po' di mal di mare, si attenua, e così il rumore dell’onda che frange sulla spiaggia sopravvento all’isola, fino a sparire del tutto a notte fonda quando cessa l’aliseo.

L'isola di Desroches è la parte emersa del cratere di un vulcano sottomarino che scende quasi a picco fino a 3000 metri di profondità .
 

Dalle isole Amirante ad Aldabra

Dopo Desroches visitiamo le principali isole facenti parte del gruppo delle Amirante.
Poivre è quella che ci piace di più. Pochi abitanti, attrezzati con macine antiquate , trattano la copra (l'albume essiccato della noce di cocco) per ricavare un olio pregiato.

dal diario di bordo:

sabato 9 maggio. Notte tribolata con piogge, groppi, nuvoloni neri, che inghiottono il Falconera. Prendiamo una mano, poi una seconda, ma la barca è sempre troppo orziera. Per una navigazione più confortevole navighiamo al lasco un po'fuori rotta. Drovremmo sostituire il genoa, ma in queste condizioni non è un'operazione facile.Aspetteremo l' alba.
Alle 8 e 15 mancano 350 miglia. Nelle ultime 24 ore abbiamo percorso 128 miglia.

domenica 10 maggio.“Alle 8 e 30 siamo a 244 miglia da Aldabra. 106 miglia percorse nelle ultime 24 ore. Duran­te la notte abbiamo navigato con due mani di terzaroli alla randa ed il fiocco 2. C’é stato un solo piovasco che ci ha regalato un fantastico arcobaleno dì luna. Alle 8 e 35 locali ascoltiamo il giornale radio dall’Italia sulla frequenza di 15.330 A.M. Il vento soffia tutto il giorno dai 20 ai 25 nodi (reali) sempre da SE, il mare é al traverso e molto mosso. L’onda qualche volta frange in pozzetto.
lunedì 11 maggio. Alle 7 del mattino ci troviamo a 105 miglia da Aldabra. Notte tranquilla col solito vento ed il solito mare che non concilia il riposo. Siamo arrivati al punto che in barca tutto è umido ed appiccicoso. Penso con nostalgia alle lenzuola profumate e croccanti di sole che trovo a casa dopo che mia moglie Antonietta le ha poste ad asciugare all’aperto. Alle 16 e 30 Mancano 58 miglia. Dobbiamo rallentare per non arrivare prima dell’alba. Preparo una cena a base di “Crep”, molto apprezzate da Carmen e Carlo, e dolce di banane per consumare quelle troppo mature.

Alle sette del mattino avvistiamo Aldabra. Una forte corrente ci ha spinto al largo durante la notte mentre navigavamo con la sola randa per rallentare. Un fetonte curioso cerca di posarsi sulle sartie. Sule dalle grandi ali disegnano cerchi sempre più stretti attorno alla barca, poi, quando siamo più vicini, arrivano le fregate.
Procedendo per rotta Sud individuiamo nitidamente alla nostra sinistra il canale principale di accesso alla laguna interna e, poco dopo, una spiaggia bianchissima e una casupola, segno molto discreto della presenza umana.

Puntiamo verso terra e l’isola ci appare in tutta la sua bellezza: Meraviglia, stupore, esaltazione sono i sentimenti che scoppiano dentro di noi e quindi rammarico di non poter dividere con le persone che ci sono più care questi momenti indescrivibili.
Diamo fondo a Nord-Ovest dell’atollo in 35 metri d’acqua, oltre la barriera corallina lungo la quale l’onda frange per tutta la sua lunghezza. Sul la spiaggia un gruppo di persone segue i nostri movimenti e cerca di dirci qualcosa con i gesti delle braccia.

Strano che non ci vengano incontro con la loro barca, dopotutto a bordo ci sono viveri e notizie che aspettavano da tempo. Scendiamo, un po'contrariati ,col nostro gommone. Solo dopo che, per un'onda di risacca, ci mettiamo il tender in testa capisco tutto: aspettavano l’alta marea.


la comunità di Aldabra

Jhons Collie, 27 anni, Scozzese, ingegnere, é la massima autorità di Aldabra.
Dal 1981, dopo che l'isola fu dichiarata “Special Reserve, entrando a far parte della “Seychelles National Park and Nature Conservancy c’è un “Foundation’s Warden” che rimane in carica per un periodo di due anni. Consegniamo a lui il nostro permesso, che ci restituisce con un ampio sorriso senza nemmeno leggerlo. Ci presenta gli altri membri della piccola comunità: George Pouponeau, ingegnere Seycelles che é il suo vice,e Bernard e Patrik, due giovani di colore addetti all’Ufficio Meteorologico. Sapevano del nostro arrivo perché la notizia dei nostri passaggi tra i vari atolli veniva trasmessa via radio e rimbalzava nell’immenso arcipelago, come il suono del “tam-tam” nella giungla.
Ci invitano subito a pranzo quindi ,con l’alta marea, George fa la spola tra la spiaggia e la nostra barca per sbarcare viveri e posta.
(nella foto il falconera all'ancora al largo e lo sbarco dei viveri)

Anche in queste condizioni deve usare molta perizia per non essere travolto dall' onda: grazie alla potenza del motore cavalca la risacca e rimane a lungo sulla cresta,come uno sportivo di surf,divertendosi come un bambino. Per 4 giorni George sarà il nostro perfetto anfitrione e resterà a nostra disposizione dal mattino alla sera portandoci negli angoli più remoti della laguna, nella boscaglia dove le tartarughe sono più numerose e nelle isole di mangrovie dove nidificano sule e fregate.


Aldabra.
Un libro con millenni di storia
George è a nostra disposizione ma non perde il suo tempo. Nei posti più impensati dell’immenso atollo ci sono delle apparecchiature scientifiche, sopratutto pluviometri , che vuota dopo aver preso del le annotazioni,e ci spiega:La media delle precipitazioni è di 1100 mm annua, ma nei periodi di siccità può scendere a 500,e questo influenza tutto l’ecosistema terrestre e marino. Scarsità di pioggia significa riduzione della fioritura e di insetti e quindi scarsità di cibo per le tartarughe e gli uccelli terrestri. Ma anche l’ambiente marino circostante viene indirettamente influenzato dalle va­riazioni climatiche e periodi secchi significano scarsità di cibo anche per gli uccelli marini. Le nostre osservazioni ci permettono di valutare come la natura reagisce a , queste variazioni e, in più larga scala dallo studio dei fossili che testimoniano che, nell’ultimo milione di anni, l’atollo è stato più volte completamente sommerso , è affascinante scoprire come l’i­sola abbia reagito a stress così catastrofici. I periodi di emersioni hanno visto ecosistemi molto simili a quello attuale. In qualche occasione nell’isola erano presenti anche coccodrilli e lucertole. Probabilmente non sono mai mancate le tartarughe. La popolazione attuale , unica al mondo, è di 152.000 individui. Le targhette di titanio che applichiamo ad una zampa (ne abbiamo targate 8.000.) ci consentono di controllare le loro abitudini. Normalmente sono sedentarie ma raramente, per motivi sconosciuti , qualcuna fa lunghe escursioni ai margini della laguna. Una ha percorso 25 Km in 14 mesi.

Aldabra.
IL RESPIRO DELLA LAGUNA
Ogni sei ore la grande laguna si riempie d’acqua e nelle sei ore successive si vuota per effetto della marea con un’escursione di 3 metri. Attraverso i canali d’accesso scavati nel calcare l’acqua entra e defluisce alla velocità di 12 nodi! Bassissimi fondali nella grande laguna e corrente vorticosa nei canali dove il fondale potrebbe essere sufficiente, ecco due buone ragioni per restare all esterno dell’atollo con il Falconera. Ma con il potente barchino di George è un’altra cosa. Ci scarica armati di maschere e pinne all'inizio del canale, Poi, dando tutto gas, ci supera e quindi ci aspetta dove la corrente perde la sua forza e si placa annullandosi nell’immensa laguna. Il gioco è talmente bello che vogliamo riprovare e George gentile ci asseconda. Quando siamo sott’acqua vediamo scorrere veloci sotto di noi tra grotte e antri di corallo , pesci a branchi di tutte le dimensioni . Come vedere un film, solo che qui il soggetto è fermo e siamo noi che ci muoviamo. Prima di tornare al la base George ci porta in un’altro isolotto . Lo seguiamo a terra mentre avanza tra i cespugli. Si ferma raccoglie due sassi e li batte ritmicamente l’uno contro l’altro. Attendiamo un poco poi dalla macchia sbuca , incuriosito, uno strano uccello: E’ un “Rail” dalla gola bianca. Caratteristica più unica che rara; secoli di vita in un ambiente -privo di predatori gli hanno fatto perdere la capacità di volare. Non ci teme, così come non ci temono le fregate, le sule, le tartarughe , i granchi, le aragoste e tutti gli animali di questa isola incredibile che non ha conosciuto la cattiveria dell’uomo. Risaliamo nel barchino ed ora George ci porta attraverso un labirinto di canali che si insinua tra rocce e "champignon" giganti, fino alla “Grande Terra”: la più grande del le isole che racchiudono la grande laguna.