I diari di bordo

sabato 13 ottobre 1984

ZUQAR ISLAND


Sabato 13 ottobre 1984 
ZUQAR Island
Alla sera il sole perde la sua forza , l’ aria è tiepida e l’ isola diventa  vivibile .                                                  
Mezzora di immersione  ci da un po’ di refrigerio.
L’ acqua è ricca di plancton e non c’è una grande visibilità, ma avvicinandosi al fondo scorgiamo un’ infinità di pesci colorati, per niente intimoriti dalla nostra presenza.

Raccogliamo una Pinna , dal muscolo gustosissimo, ed un “lambis” . Sarà l’ antipasto della cena a base di Palamita in umido condita con abbondante “berberè”, un miscuglio di spezie piccanti delle quali ci siamo abbondantemente riforniti al mercato di Gibuti.  Al mercato abbiamo acquistato anche il “ cat “: delle foglie che masticate tolgono la fame ed il sonno e danno euforia.  Ma  solo per curiosità. nessuno a bordo è stato tentato di provarle. 

Domenica 14  ottobre 1984                                                                                      Durante la notte, per il gran  caldo, nessuno riesce  a dormire. Facciamo continuamente la spola  dal ponte alle cuccette portandoci appresso lenzuola e cuscini. Ci addormentiamo che è quasi giorno ma alle sei e trenta  siamo nuovamente svegli.  Sulla spiaggia c’è un pellicano bianco , immobile. Sulle rocce una famiglia di falchi pescatori è raccolta attorno al loro nido.
Alle 14 e 30 la temperatura nella mia cabina è di   40°. Il “Wind-in” nella mia cabina è in funzione   ma porta solo aria calda . Il vento viene da Sud.


   La massa d' aria parte dal Kenia, si arroventa nei deserti della    Somalia e dell’ Etiopia ed arriva qui infuocata.
 Continuiamo a bere . Non troviamo riposo . Attendiamo le ore del tramonto e dell’alba per avere un po’ di sollievo e sentirci più in forma. Andiamo spesso sott’ acqua per abbassare la nostra temperatura corporea.

 HUDAIA dista 45 miglia dalla nostra isola. Questa sera salperemo puntando su ZUBAIR  che si trova 65 miglia più a Nord.