Giovedì 11 ottobre 1984
Partiamo da Gibuti per Maskali e Musha , due isolette aride e a
deserte a 14 miglia più a Nord .
Msha Island
Ci si può ancorare in 5 metri d’ acqua.E’ il
posto ideale per far carena in apnea .
Io e Lucio lavoriamo di buona lena per
un’ora , ed alle 5 di sera il lavoro è finito.
Contiamo di partire di buon mattino per superare,prima di notte,
vento permettendo, lo stretto di Bab El Mandeb
BAB- EL- MANDAB
Vuol
dire stretto del pianto ed è temuto dai
navigatori per le forti correnti e le
raffiche di vento che
soffiano all’ improvviso in quel punto dove il mar Rosso
si incontra con il golfo di Aden.
Superato lo stretto, seguiremo la rotta
delle navi, e, lasciata a destra l’
isola di PERIN, contiamo di approdare nell’ isola di HANISH che si trova al centro del Mar
Rosso , 20 miglia a ovest dello YEMEN e 20 miglia a Est dell’ ETIOPIA.
Venerdì 12 ottobre
Partiamo da Musha solo verso le 10 del
mattino approfittando di una brezza , che si alza sempre a quest’ora.Ma dopo un’ora ci molla, per cui proseguiamo a motore per 15 miglia fino a OBOCH. Poi arriva il vento da NE , che
subito rinforza girando a SE.
Prima del tramonto raggiungiamo un gruppo
di isolotti chiamato i “ Sette Fratelli”
ed alle 20 siamo al traverso del faro di PERIM
nello stretto di BAB- EL- MANDAB.
Entriamo
nel MAR ROSSO ed il traffico
di navi si fa più intenso. Angelo ne
conta 19 in meno di due ore. Alle tre
del mattino il vento gira a Sud e rinforza a 25 nodi. Il Genova, sfibrato da tante miglia di navigazione , dal
sole e dalla pioggia esala il suo ultimo respiro .
Ha fatto il suo dovere. Costruito
per la regata 500X2 del 1979 è
rimasto a riva per migliaia di miglia. Tre traversate
Atlantiche , l'oceano Pacifico e
l’ Oceano Indiano.
Le prime luci dell’ alba ci regalano la
vista di Creat Hanish Island.
Proseguiamo ed alle 10 diamo fondo in una
piccola baia a SW di ZUQAR ISLASND
in un ridosso che sembra fatto su misura.
Mio figlio Paolo grazie a I4ZIN (Pierluigi
Zini di Ravenna) mi da via radio le
istruzioni per verniciare lo Zodiac con un prodotto a due componenti che avevo
a bordo ma non sapevo usare.
ZUQAR è un’isola arida di origine vulcanica. Il vento, che
continua a soffiare a 18 nodi, e l’acqua
del mare, non riescono a mitigare la calura che sale da queste rocce arse dal
sole.
Il paesaggio è molto bello, ma se non ci
fosse il Falconera con le sue
provviste d’acqua e di viveri e la
possibilità di creare delle zone d’ombra, ci sentiremo perduti.
Naufragare in questi paraggi non sarebbe piacevole.