Martedì 16 ottobre 1984
All’ alba ci troviamo a 60 miglia da DAHARAT ASISI, dove contiamo di arrivare prima del tramonto.
L'ancoraggio ci è stato consigliato via radio da Gemini, skipper della goletta Barracuda,che ha percorso il mar Rosso nella direzione opposta alla nostra due mesi fa.
Ma Nabir, esperto skipper sudanese della goletta italiana” Felicità”, che fa charter a Porto Sudan, ci consiglia di proseguire. ,
15 miglia più a Nord per
Il vento ci ha abbandonato da un pezzo e andiamo a motore alla velocità di 7 nodi .
Dobbiamo arrivare prima del tramonto perché per noi è un’isola sconosciuta e non abbiamo una carta particolareggiata.
L’isola , circondata da un’estesa barriera corallina, si presenta tutta diversa da come la carta in nostro possesso ci faceva supporre.
Provenendo da sud , l’aggiriamo in senso orario in cerca di un passaggio. Lucio sale sulle crocette per scrutare i fondali. Bisogna far presto perché il sole è già basso sull’ orizzonte.
Scorgiamo delle mede che sembrano indicarci il passaggio e avanziamo su 4-5 metri d’ acqua scansando le teste di corallo sempre più fitte, finché il Falconera ne centra una arrestandosi.
Un pò di panico poi facciamo marcia indietro e puntiamo al largo. Ma ora abbiano il sole sugli occhi e dopo poco altro colpo.
Cerchiamo un nuovo passaggio, ma quando il sole sta per scomparire dobbiamo gettare l‘ ancora. Fondale di10 metri. Siamo ad un miglio da terra , abbastanza protetti dal vento che ora soffia moderato da Nord Est.
Prima di pensare alla cena preparo la rotta di emergenza per il caso che di notte il vento, cambiando di direzione, ci costringa a salpare l‘ancora. Un miglio verso Sud e poi rotta sul faro di Marsa Unireef sulla terraferma.
Ci svegliamo all‘ alba. Una foschia diffusa cancella il confine tra cielo e mare. In barca tutto è appicicaticcio. Non c’è un filo di vento. Dopo un’ora la nebbia si alza e ci guardiamo attorno.
La bassa marea ci mostra reef affioranti dappertutto, e nella direzione scelta per la fuga scorgiamo la sabbia bianca di un‘isola vicinissima. Con calma appuriamo che non è proprio vicina: è l’isola di Talla Talla Seghir a otto miglia da noi.