Lunedì 15 ottobre 1984
Alle 7 del mattino avvistiamo Zubair Island (200 metri di altezza) a10 miglia di distanza.
Le
miglia del nostro “log”corrispondono. Vuol dire che non ci sono correnti.
Proseguiamo
verso l’ isola con vento da Sud di 18 nodi alla velocità di 4 nodi con il solo
fiocco tangonato.
Arriviamo all 10 e 30. Nessuna pianta. Solo roccia infuocata. Sulla cima della montagna si vedono due tombe, fatte erigere da due sceicchi yemeniti.
Ancoriamo
in 4metri d’ acqua su fondale di sabbia , protetti a Sud dall’ isola ed a
nord da un reef. Un ancoraggio sicuro ma
l’ isola ci offre ben poco.
Scesi a terra per vedere da vicino un gruppo
di palme che si ostinava a crescere in
un ambiente così ostile, abbiamo dovuto
battere subito in ritirata per l’ aria calda irrespirabile ed il suolo rovente. Anche quattro pescatori che si erano fermati
per calare le reti se ne vanno, probabilmente direttii ad Hudaida sulla
costa Yemenita.
Da
ZUBAI a TALLA TALLA KEBIR
Ripartiamo
anche noi alle 14 e 30 con una
temperatura un po’ più fresca. Nella mia cabina ieri sera alla stessa ora c’
erano 37° e 40° nelle ore più calde ora , sempre nella mia cabina, la
temperatura è di 31°.
Per il gran caldo abbiamo dormito tutti in
coperta ed abbiamo le ossa rotte.La temperatura è sopportabile ma siamo tutti
stanchissimi. Fortunatamente il vento da Sud ci consente di navigare con le
sole vele di prua e possiamo usare il boma per stendere il tendalino.
Peschiamo
alla traina. Vogliamo un pesciolino per la cena, ma abbocca un pesce vela di
almeno due metri.
Nessuno si sente di farne bistecche e lo
ributtiamo in mare. Pensavamo di ridargli la libertà ma arriva uno squalo tigre e lo addenta
mentre a 20 metri di distanza un’ orca
guarda la scena con distacco e
poi sparisce.
Navighiamo giorno e notte, lunedì , martedì e mercoledì
con venti portanti da sud e da Sud-Est
poi, giovedì mattina il vento gita a Nord-Est.